BRAIN FITNESS
Arrivare in ufficio e sentirsi già stanchi. Perdersi in un labirinto di priorità in cui, alla fine si perde il senso stesso della priorità. Essere costantemente bombardati da informazioni di ogni tipo. Sfidiamo chiunque, in qualsiasi posizione all’interno di un’azienda, a dire “no, non mi riguarda”. Le statistiche parlano chiaro: uno dei più grossi problemi della vita da manager è la perdita d’attenzione. Siamo infatti più o meno tutti vittime del cosiddetto “stato di continua parziale attenzione”, che è quella sensazione di essere con il corpo da una parte e con la mente da un’altra, o peggio, da molte altre.
Non è una cosa da poco, dato che le relazioni di qualunque tipo (e pertanto anche quelle professionali) sono davvero efficaci solo quando due persone sono in grado di rendersi pienamente presenti l’una all’altra. E così facendo creano quel territorio comunicativo essenziale della piena e reciproca comprensione. In caso contrario subentra la distrazione, da cui consegue la perdita di concentrazione e l’incapacità di indirizzare le proprie energie professionali verso l’obiettivo. Da questa rilevazione parte Daniel Goleman, il noto psicologo harvardiano autore dell’”Intelligenza Emotiva”. E per risolvere questo problema indica un esercizio, dieci minuti in tutto, da eseguire quotidianamente prima di entrare in ufficio.
Efficace per allenare la capacità di concentrazione giorno dopo giorno. “E’ come andare in palestra per tonificare la muscolatura – dichiara Goleman – ma in questo caso si tratta del cervello”. Per cominciare è necessario sedersi in posizione eretta e portare l’attenzione sulla respirazione. Senza cercare di controllarla, ma semplicemente osservandola consapevolmente nel suo fluire attraverso le narici o nel ventre. Se l’attenzione va da un’altra parte non c’è problema: si attende il respiro successivo e si ricomincia. E ad ogni respiro si va un po’ più in profondità, cercando di “sentire” le sensazioni. La mente cercherà di ribellarsi. Non importa, basta riportarla indietro.
E “stando con il proprio respiro” esso diventa un’ancora per l’attenzione, che una volta finito l’esercizio resterà per tutta la giornata e che giorno dopo giorno diventerà più semplice e naturale, tanto da desiderare un esercizio più intenso. Sì, proprio come accade quando si comincia l’allenamento in palestra. All’inizio sembra una faticosa incombenza. Poi, non appena arrivano i risultati tangibili, diventa un appuntamento regolare e irrinunciabile. Come un appuntamento con se stessi.
Per sapere, e in questo caso “fare”, di più: