QUANDO LA MOGLIE (E NON SOLO LEI) E’ IN VACANZA

Pensare a lunghe processioni in autostrada, al caldo torrido notturno, alle zanzare e ai tormentoni estivi propone un’istantanea abbastanza precisa di quanto possa essere faticosa la pausa vacanziera. Ma per chi ad agosto rimane in ufficio, mentre il resto dei colleghi, della famiglia e della città se la sta spassando fra un cocktail, una gita in barca e una serata in discoteca anche se è lunedì, è ben poca consolazione. C’è bisogno di altro. Ed ecco quindi un breve kit di sopravvivenza per chi, quest’anno, sarà costretto a passare un periodo estivo “controcorrente”. Innanzitutto servono motivazioni più valide di quelle tratteggiate sopra. Una sicuramente può essere la vita d’ufficio che, improvvisamente, diventa rarefatta. I telefoni suonano meno. L’e-mail non si intasa di centinaia di messaggi con richiesta di replica in tempo reale.

Il capo è lontano. Praticamente abbiamo a disposizione una palestra per esercitarci a staccare dalle costrizioni del multitasking, a testare nuove modalità di approccio al lavoro, a migliorare l’organizzazione del tempo e del nostro sistema nervoso. E quindi cominciamo col formulare un’agenda “lineare”, dove l’inizio di una nuova operazione è conseguente al termine della precedente cominciando proprio da quelle che stanno aspettando da circa un anno (archiviazioni, reportistica ecc.) e che da circa un anno sono fonte di ansia. E se proprio non sarà il massimo del piacere, almeno elimineremo alla radice la sindrome del “dovrei ma non riesco”. In secondo luogo, tra un’archiviazione e un report, concediamoci le pause necessarie per un buon caffè, ma soprattutto per il pranzo, da consumarsi rigorosamente fuori ufficio e non di fronte a un computer.

Questo ci aiuta a non sentirci derelitti, soprattutto in un momento in cui con tutta probabilità non c’è nessuno che ci possa dare sostegno morale. Se poi arriva una telefonata inaspettata, una richiesta rivolta a un collega da evadere perché lui, il collega, è su una spiaggia tropicale a 8 ore di fuso orario, niente panico. Probabilmente chi ce la manda è nelle nostra stessa condizione, e sarà quindi comprensivo se la soluzione avrà una tempistica leggermente dilatata rispetto allo standard. Poi portiamoci dietro la borsa della palestra. Per una volta, sarà abbastanza improbabile che la presenza sul posto di lavoro si protragga più del necessario. Fare un po’ di attività fisica non è certo essere in vacanza. Ma come una vacanza è un modo per prendersi cura di sé. Ma soprattutto non dimentichiamo la sempre valida regola della giusta misura. Se infatti la vita nell’ufficio “desertificato” di agosto è sicuramente meno forsennata del solito, ricordiamoci comunque che siamo in ufficio e che il fatto di “sacrificarci” non ci autorizza a trasgredire alcuni principi di base. A partire dal look.

E’ vero che probabilmente nessuno ci sta a guardare, ma se siamo lì un motivo c’è. E il motivo potrebbe essere una riunione improvvisa, la visita di un cliente o, peggio, il rientro del capo anzitempo. E quindi è bene tenere a portata di mano una manciata di “consigli di stile” come quelli proposti dalla rivista GQ. Che partono con un no categorico a bermuda e t-shirt, sandali e camicie colorate o a manica corta. Si invece a camicie appena sbottonate e con eventuale deroga alla cravatta. E si anche alla giacca, non necessariamente da tenere addosso ma a portata di mano in caso di emergenza, meglio se in lana leggera che si stazzona meno del cotone. E poi vanno bene anche le scarpe senza calze, purché stringate o mocassini.

Da evitare infine assolutamente il calzino corto (sempre, non solo d’estate). Non è difficile, e comunque, al di là di decaloghi e regolamenti anche questo è un modo di prendersi cura di sé. In attesa di poterlo fare, magari in autunno, negli stessi luoghi in cui famiglie e colleghi sono ora. Allora loro saranno già rapiti dalla routine quotidiana dell’ufficio ma a velocità triplicata rispetto a quella che viviamo in modo tanto sacrificale adesso. Ecco, questo è tutt’altro che una misera consolazione.

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Epson Italia Blog
Data di pubblicazione:
20.07.2012