INVENTARE IL FUTURO

L’Italia orfana del “posto fisso”. Quella della disoccupazione incalzante. Quella depressa, sfiduciata e senza speranza. Non è l’unica. Riccardo Luna, fino a poco tempo fa al timone dell’edizione italiana di Wired, ha appena pubblicato un libro, “Cambiamo tutto! La rivoluzione degli innovatori”, che è un viaggio all’interno di un’Italia decisamente diversa. Quella vitalissima ed energica delle start up. Imprese piccole, giovani e fatte da giovani con ambizioni importanti e decisamente al di sopra di una mera, per quanto legittima, logica di “sbarco del lunario”.

Ventenni imprenditori di “se stessi” che fanno quasi esclusivamente leva sulle proprie energie canalizzate, amplificate e ottimizzate dalla disponibilità su ampia scala e a costi ridotti delle tecnologie più avanzate, web in primis. Come sempre gli Stati Uniti hanno fatto scuola. Già nel periodo precedente alla crisi, tra il 1997 e il 2005, mentre le vecchie aziende distruggevano posti di lavoro, le start up registravano oltre tre milioni di assunzioni. Qui in Italia ci stiamo arrivando: nel 2012 il numero di ventenni che solo presso la Camera di Commercio di Monza e Brianza hanno registrato un’attività “in proprio” sono stati oltre 19 mila. Molti di più di quelli che hanno incontrato il caro vecchio “contratto a tempo indeterminato”.

Provano, cadono senza lasciarsi andare più di tanto, ci riprovano e alla fine ce la fanno. Ma l’aspetto forse maggiormente interessante è che, alla più avanzata frontiera tecnologica, hanno affiancato un sistema di valori culturali che viene direttamente dalla tradizione artigianale. Tradotto su un sistema “aperto”, collettivo e collaborativo. Impregnato di idealismo nel costante impeto a costruire un contesto nuovo e sostenibile. Anche sotto il profilo ambientale e sociale. Probabilmente, come già abbiamo trattato in questo blog parlando del movimento dei “makers”, si tratta di giovani che reagiscono al rassegnato pessimismo con la forza di una visione che sente l’urgenza di essere tradotta simultaneamente nel fare.

O più semplicemente, come rileva su Repubblica Federico Rampini nella recensione del testo di Luna, proprio perché – complice la crisi – devono cominciare da zero. Facendo così propria l’energia pionieristica che anni fa e dall’altra parte dell’Atlantico ha animato personaggi come Bill Gates, Steve Jobs o, più recentemente, Larry Page e Marc Zuckerberg

Per saperne di più:

repubblica.it/spettacoli-e-cultura

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Epson Italia Blog
Data di pubblicazione:
14.05.2013