Affaticamento da schermo
Con la diffusione di tecnologie come tablet, e-reader e smartphone dotate di schermi di qualità sempre maggiore, oggi si tende ad abbandonare la carta e a lavorare su dispositivi elettronici. Questo vale soprattutto per la cosiddetta generazione “screenager” che comprende di certo tutti gli adolescenti, ma anche le persone che vivono la cultura dei social media e dei dispositivi mobile.
È davvero finito il tempo della carta?
La risposta è assolutamente no! La ricerca promossa da Epson condotta nel 2015 su oltre 3.600 dipendenti di uffici in Europa mostra che nella società digitalizzata di oggi la carta continua a svolgere un ruolo importante: l’88% dei lavoratori intervistati utilizza stampanti almeno una volta al giorno per stampare una media di 21 documenti, pari a circa 83 pagine al giorno.
I più stampati sono generalmente report, brochure, documenti ricchi di testo oppure gli allegati e-mail e addirittura le mail stesse, perché in questo modo sono più facili da condividere, distribuire, leggere e modificare aggiungendo delle note.
Ma perché stampiamo?
È forse perché vogliamo prenderci una pausa dall’utilizzo degli schermi oppure esiste una spiegazione più scientifica dietro alla longevità della carta? E quando leggiamo a video, elaboriamo le informazioni in modo diverso rispetto a quando leggiamo su carta?
I risultati della nostra ricerca ci mostrano come i documenti stampati sono quelli che richiedono una comprensione più approfondita, che evidentemente lo schermo fatica a garantire. Inoltre molti intervistati, oltre il 60%, ci hanno confermato che trovare errori su un documento cartaceo è più facile che su un documento elettronico.
La ricerca scientifica ci dice che leggere a video è l’ideale se si deve fare una lettura veloce e poco impegnata, perché è molto più probabile incorrere in distrazioni: si può ricevere un’e-mail oppure essere tentati di visitare un sito Internet.
Al contrario quando c’è bisogno di leggere attentamente e con maggior tranquillità, le persone preferiscono ancora la “vecchia” carta…ecco spiegata la longevità del foglio bianco.
Dalla ricerca emerge come la lettura su carta determini livelli di comprensione, apprendimento e memorizzazione molto più elevati, in parte a causa della sensazione inconscia del cervello di poter comprendere meglio un testo proveniente da una fonte conosciuta, in questo caso la carta, e in parte per la possibilità di muoversi attraverso il testo in modo non-lineare sfogliando facilmente le pagine.
La lettura a video non è ancora in grado di replicare questa esperienza tattile, nonostante l’avvento di libri e riviste sfogliabili online. Inoltre diversi studi accademici dimostrano che il cervello è sottoposto a molto più stress quando legge da uno schermo e si stanca più rapidamente rispetto a quando legge su carta. Infatti, la ricerca ha mostrato che il cervello rimane efficiente per un periodo di tempo più lungo quando legge sulla carta, mentre gli schermi esauriscono maggiormente le nostre risorse mentali durante la lettura, rendendo più difficile la comprensione delle informazioni.
Questo fenomeno potrebbe essere spiegato dal fatto che i documenti stampati su carta sono percepiti dal nostro cervello come più seri e autorevoli rispetto ai loro equivalenti digitali e richiedono perciò il pieno dell’attenzione.
Quale tecnologia è meglio utilizzare?
A questa domanda non c’è una risposta corretta o errata. Ognuno deve determinare cosa funziona meglio per sé e in quale circostanza è meglio lavorare su schermo piuttosto che su carta.
Su queste basi possiamo solo dire che la carta stampata continuerà ad essere un mezzo di comunicazione vitale e fondamentale per il mondo del lavoro e che il famoso ufficio senza carta è ancora lontano.
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