SMART CITY: L’UTOPIA DI EXPO2015
Prima di diventare sinonimo di ideale irraggiungibile, la parola utopia significava semplicemente “posto buono”, nel quale poter realizzare una convivenza del tutto felice. Questo posto sembra essere dietro l’angolo sia in termini di spazio, nell’hinterland di Milano, sia in termini di tempo, perché verrà realizzato entro il 2015. Si tratta dei 110 ettari sui quali è stata progettata la Smart City di Expo2015 per mostrare, in linea con il tema dell’esposizione (nutrire il pianeta, energia per la vita), come una città possa massimizzare la propria sostenibilità e vivibilità.
Si tratta di una cittadella ultratecnologica che non nasce solo come “dimostratore” di soluzioni futuribili ma è concepita come vero e proprio “living lab” destinato, una volta finita la manifestazione, a diventare parte integrante e punta d’eccellenza del contesto urbano milanese. Ma scendiamo nel dettaglio dei quattro progetti che, di fatto, saranno il cuore pulsante di Expo2015. Il primo riguarda i servizi ai cittadini e quindi lo sviluppo di tecnologie innovative di supporto alle persone e all’ambiente, per una città più fruibile ed efficiente, grazie al miglioramento dei flussi informativi, alla gestione “intelligente” della mobilità cittadina e all’ottimizzazione dei consumi energetici.
E’ un progetto che parte da Expo2015 ma con gli occhi puntati sulla rinascita dell’Aquila, il capoluogo abruzzese messo in ginocchio dal terremoto del 2009. Il secondo progetto vuole invece rimuovere definitivamente quelle barriere (non solo architettoniche) che spesso limitano la vita quotidiana dei “diversamente abili”. E quindi l’esperienza di Expo2015 sarà fruibile da tutti e allo stesso modo, grazie a dispositivi (occhiali e smartphone per la realtà aumentata o street audio) specificatamente diretti alle necessità dei non vedenti e non udenti o soluzioni di robotica per le persone con problemi di mobilità.
Il terzo progetto prevede invece la realizzazione di sistemi di e-health ed e-wellness per la cura, il benessere e la prevenzione. In concreto saranno sviluppate soluzioni per l’interazione (in remoto e in mobilità) con le strutture sanitarie, per il controllo dello stato di salute (tramite il monitoraggio dei parametri biometrici) e per uno stile di vita più sano (monitorando metabolismo e attività fisica). Il quarto e ultimo progetto riguarda la scuola, e quindi l’utilizzo delle Smart Technologies che consentono di ottimizzare l’esperienza dell’apprendimento (anche in remoto) tramite strumenti quali lavagne e videoproiettori interattivi che si collegano direttamente ai PC o ai tablet degli studenti. Ma su questo fronte non è necessario aspettare i circa mille giorni che ci separano da Expo2015. Epson, infatti, è già pienamente attiva supportando ben 30 progetti nell’ambito del programma Impres@scuola promosso dal MIUR per l’informatizzazione degli istituti scolastici.
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